Fellowship significa anche amicizia.
Amicizia, da definizione del Devoto-Oli, è: reciproco affetto, costante ed operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei doveri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine.
Già questa definizione è decisamente esaustiva, e invita anche alla riflessione sulle parole “costante” ed “operoso”.
Esiste però, come dice il nostro Presidente, un altro modo per guardare alle cose. Per dare una definizione alla parola amicizia si può cominciare partecipando a serate come quelle di giovedì scorso 16 aprile.
Le socie del club hanno organizzato una occasione di incontro conviviale nella magica e particolare location della sala degli Incantesimi dell’Hotel Chateaux Monfort. A questa occasione molti, anzi moltissimi soci hanno partecipato con gioia, trovando durante la serata ancor più gioia e soddisfazione dall’aver trascorso alcune ore in allegra compagnia di amici.
Da occasioni come il caminetto delle socie, si può cogliere una meravigliosa definizione di amicizia. Una definizione fatta di intesa e complicità tra persone che si conoscono da lungo tempo. Una definizione di amicizia che si basa sull’affetto che una giovane socia come me riceve da parte di tutti i soci presenti. Una amicizia che si manifesta nella conoscenza personale che occasioni come questa permettono di sviluppare, nella convivialità e nelle semplici chiacchiere ad un tavolo. Una amicizia che è fatta anche
della curiosità di conoscere meglio possibile il club di cui si fa parte e i singoli soci che lo compongono.
Personalmente, ogni volta che partecipo ad un evento rotariano ottengo moltissimo, perché imparo,
conosco e partecipo fortemente, per poter crescere nella famiglia rotariana; e nondimeno giovedì ho
imparato, conosciuto e partecipato.
Il vocabolario infine dice che l’amicizia deriva da una scelta che si basa su una conformità di doveri e di caratteri. I rotariani sono infatti legati da una solidità di principi ed ideali, che li guidano, e da una comunità di scopi e obiettivi da perseguire come dei doveri.
Serate come quella di giovedì scorso credo che servano a rinforzare (o a costruire, se sei socia da pochi mesi) lo spirito di fellowship che lega i soci rotariani, la quale non è lo scopo per cui si incontrano, ma è il mezzo con cui i rotariani ottengono i grandi risultati che sono capaci di ottenere. Tempo addietro in una serata rotariana una autorità ha detto che i migliori progetti nascono attorno ad un bicchiere di vino. Forse perché la fantasia vola più in alto, ma soprattutto perché si ha il tempo e il modo di parlare, di confrontarsi e di conoscersi, e anche si crea l’occasione per far fluire quella fellowship che alimenta e rinforza ogni progetto rotariano.
Per serate come quella di giovedì scorso posso solo ringraziare il Rotary Club Milano Duomo, e credo di poter parlare a nome di tutto il mio club dicendo che ringraziamo particolarmente Piera e tutte le socie che l’hanno aiutata, per tutto l’impegno profuso e per l’ottimo risultato ottenuto.
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